Parole, parole, parole
Parole, parole, parole

I miei articoli


Ne ho scritti – e ne scrivo – moltissimi altri, ma qui trovi una selezione di pezzi recenti, oltre ad alcuni di quelli che credo mi siano riusciti meglio (e ad altri ancora, a cui sono legato per un motivo o per l’altro). Parlano di attualità, cultura, personaggi e storie.

Buon compleanno Facebook, in 20 anni hai rovinato il mondo

Dalla vendita dei dati alla manipolazione dell'informazione, nessuno ha influenzato la nostra società quanto il social network fondato da Mark Zuckerberg il 4 febbraio 2004.

“Non si può più dire niente”: anatomia di un luogo comune

Un’espressione che si usa per posizionarsi a destra o a sinistra di un dibattito inesistente, fatto di versi e boccacce, di pizzicotti all’avversario – vero o presunto che sia – per stimolare i risolini degli amici.

Com’è strana Milano il giorno della morte di Berlusconi

Un giro nella città del Cavaliere, che lo ha reso quel che era ma poi se n'è vergognata, a poche ore dalla sua imprevedibile dipartita.

L’unica cancel culture che esiste è quella che non vi raccontano

Di solito l’espressione fa da vestibolo alla sala da ballo della propaganda. Ma ne esistono versioni più vere e urgenti, che colpiscono indiscriminatamente anche gli ultimi.

L’importazione delle culture wars in Italia

Da Ron DeSantis a Giorgia Meloni, come la destra sfrutta ogni tema divisivo per fare propaganda sugli scontri simbolici.

Il caro vecchio Blockbuster

C’è stato un tempo in cui migliaia di negozi blu e gialli noleggiavano videocassette e videogiochi. In una storia di trionfi e sbagli a cui guardare con nostalgia, ma che dice anche qualcosa al presente.

Il coraggio della Gen Z in Iran

Parisa Nazari, attivista iraniana, racconta cosa vuol dire essere donna a Teheran: la violenta e sistematica negazione dei diritti femminili che ha spinto i giovani a ribellarsi contro gli ayatollah. Rischiando la vita in nome della libertà.

Perché J.K. Rowling è accusata di transfobia?

L’autrice di Harry Potter è da anni al centro di boicottaggi e molestie online per le sue posizioni sull’identità di genere.

La lotta dei social contro la disinformazione è già finita

Ed è un problema: i tagli di personale recenti hanno decimato o fatto sparire i team che si occupavano di contrastare le fake news sulle grandi piattaforme. Ora che si fa?

Anche Google e Facebook mentono

Molte persone utilizzano motori di ricerca e social per trovare soluzioni e risposte, e lo stesso avviene con le nascenti intelligenze artificiali. Ma gli algoritmi indirizzano opinioni e azioni, alterando il funzionamento della società.

Perché dobbiamo stare con Alfredo Cospito

La destra parla di un’inesistente emergenza di ordine pubblico, ma in Italia gli anarchici sono ridotti a poche sigle indipendenti. E a monte c’è la questione dell’incostituzionalità del 41-bis.

La cancel culture e altre cose che non esistono, tranne quando esistono

In un dibattito culturale reso dialogo fra sordi da piattaforme in cerca di engagement, da una parte il politicamente corretto è diventato il babau, dall’altra ci si affretta a scrollare le spalle a suon di “la cancel culture non esiste”. E la discussione seria, mai così importante, è diventata una chimera.

La seconda giovinezza di The Office, la serie che ci ha insegnato a resistere

A 15 anni dalla sua prima messa in onda, la serie comedy di Nbc sui nonsense della vita da ufficio non è mai stata così attuale (e famosa, anche alle nostre latitudini): forse perché con la pandemia tutti abbiamo dovuto imparare a fare passare giornate diventate lunghe e noiose.

Il virus siamo noi, nessuno si senta offeso

Wired ha chiesto all'autore di Spillover, il saggio su passato, presente e futuro dei contagi, di spiegarci il coronavirus in Italia: da dove viene, come contenerlo, come andrebbe comunicato e cosa dobbiamo aspettarci.

Una traduttrice spiega cosa significa dover tradurre Trump

Per capire quello sguardo di orrore alla Casa Bianca, Bérengère Viennot – traduttrice e autrice de La lingua di Trump – spiega com'è avere a che fare con un uso così misero e violento delle parole.

Parla, grillino

A testa in su, il memoir di Alessandro Di Battista, col suo pauperismo sudamericano e le sue autocelebrazioni rivela un mitomane ossessionato da se stesso.