“Perché dobbiamo stare con Cospito anche se non ci piacciono le idee di Cospito”

Anno

2023

Testata

Esquire Italia

Ora che i media hanno acceso i riflettori sul caso di Alfredo Cospito, l’anarchico costretto al regime di “carcere duro” del 41-bis pur non avendo vittime sulla coscienza, com’era prevedibile il discorso intorno alla sua vicenda ha generato una serie di gazzarre degne del nostro ecosistema informativo: i quotidiani di destra La Verità e Il Giornale sono andati in edicola con titoli sobri e per nulla fuorvianti come «Cospito leader dell’opposizione» e «Bombe e morti degli anarchici coccolati dalla sinistra», mentre il governo per bocca del presidente del Consiglio Giorgia Meloni invitava paradossalmente a «non alzare i toni».

Meloni ha definito quella degli anarchici «una sfida rivolta allo stato, e per questo ci riguarda tutti», e il suo esecutivo, per bocca del Guardasigilli Carlo Nordio, ha fatto sapere che il 41-bis «non è in discussione», nonostante gli ormai più di 100 giorni di sciopero della fame dell’anarchico significhino rischi gravi per la sua salute, e la data della decisione della Cassazione sul suo “carcere duro”, il 7 marzo, sia ancora lontanissima.

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